Premesso che lascio la valutazione tecnica ad Emanuele (è lui che decide e gestisce cosa inserire nel programma e cosa no), vorrei esprimere un pensiero personale sull'utilizzo della voce "Coperto".
Non prendetevela per quello che scrivo. E' solo un insieme di considerazioni personali che possono tranquillamente non essere condivise. Anzi, mi scuso in anticipo se qualcuno si sente punto sul vivo. Non è mia intenzione giudicare nessuno. Anzi, dove veniva richiesto ho anche dato alcune istruzioni per l'utilizzo.
Detto ciò, arriviamo al dunque.
Nelle 6 sagre su cui do un supporto all'utilizzo di questo programma, solo una usa il coperto. Io, chiaramente, non metto bocca sulle loro decisioni, mi limito semplicemente a risolvere le loro esigenze, ma questo non toglie che questa voce mi stia un po' antipatica.
L'utilizzo della voce "Coperto" mi sembra un po' forzata in una sagra. Già i prezzi non sono più contenuti come quelli di una volta (è innegabile che i costi della materia prima sono molto aumentati in questi ultimi anni), ma farmi pagare anche un coperto, non mi piace proprio. Fammi magari pagare il pane se lo chiedo, o la fetta di polenta in più, oppure aggiungi 50 cent. sui primi piatti ma non farmi pagare per le posate di plastica o la tovaglietta che è già piena di pubblicità. D'accordo che, il più delle volte si tratta di sagre parrocchiali e quanto raccolto va in beneficienza, ma sono convinto che si possono usare altri modi (magari qualche ragazza carina che gira per i tavoli a vendere i biglietti della lotteria mentre la gente aspetta).
Se cercate in internet, c'è anche chi lo ha vietato per legge (Regione Lazio) a tutti i ristoratori.
Detto ciò, non vorrei proprio scatenare una campagna pro o contro il coperto, ma se qualcuno vuole esprimere la sua opinione (o anche contraddirmi con motivazioni che, magari, non ho considerato), ben venga.
Ciao a tutti.
Mauro.